mercoledì 24 maggio 2017

COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO

                      COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO

    
Con il termine linguaggio nel suo senso più generale si intende un qualsiasi sistema di comunicazione codificato. Quando è usato in un'accezione tecnica (come nel caso di un linguaggio di programmazione, ad esempio), per linguaggio si intende un sistema di segnali o simboli che permette di trasmette un'informazione da un sistema a un altro; in questa accezione “codice” può essere utilizzato come sinonimo di linguaggio. In riferimento all'uomo per linguaggio si intendono i codici umani sia verbali che non verbali che consentono di formulare e trasmettere messaggi (per cui si potrà parlare di linguaggio naturale, ma anche di linguaggio pittorico, musicale, cinesico, cioè dei movimenti del corpo...). Con il termine linguaggio ci si riferisce però prevalentemente alla capacità propria dell'uomo di esprimersi verbalmente. In un'accezione strettamente connessa a questa il linguaggio indica anche lo specificarsi di questa attività umana in un determinato codice in rapporto a una determinata comunità umana, ossia il suo specificarsi nelle singole lingue naturali.
La lingua e la sua struttura
Dal punto di vista linguistico si considera il linguaggio dal suo interno, proponendosi di spiegare come esso funzioni, ossia di formulare ipotesi relative al fatto per cui sequenze di elementi fisici (fonici, grafici, gestuali) diventano portatrici di messaggi. Una lingua non mette in rapporto diretto il suono (l'espressione) e il significato (il contenuto), ma li correla attraverso una serie di livelli (fonetico, fonologico, morfologico, lessicale, sintattico, semantico, pragmatico) che non vanno intesi come stati ordinati gerarchicamente ma piuttosto come luoghi organizzativi, al cui interno vengono costituiti oggetti linguistici di vario genere (a livello fonetico si costruiscono i fonemi, a livello morfologico i morfemi, a livello lessicale i lessemi e così via). Queste regole permettono ad ogni lingua umana di essere produttiva, e cioè di poter produrre, a livello di principio, un numero infinito di nuove frasi, atte ad esprimere qualsiasi concetto o pensiero.
La comprensione e la produzione del linguaggio
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Conoscere il significato di una parola non vuol dire semplicemente conoscere la cosa (o le cose) a cui si riferisce la parola stessa, come vorrebbe il senso comune. Questa definizione infatti non sarebbe sufficientemente esplicativa su come le persone possano conoscere il significato di termini astratti come “infinito”, “maggiore” oppure di termini come “lentamente”, “prima”, che non fanno riferimento a situazioni concrete. Quando pensiamo al significato di una parola, la parola stessa porta con sé una serie di conoscenze relative da una parte alle proprietà percettive che si riferiscono ad esempi del concetto cui è collegata la parola, e dall'altra alle sue relazioni con altri concetti similari (per esempio pensando alla parola “usignolo” nella mia mente sarà presente la consapevolezza che l'usignolo è un uccello, e probabilmente differenze e confronti con altri tipi di uccelli), e con le caratteristiche salienti di quei concetti (nel caso dell'usignolo che è famoso per la sua voce, che è spesso utilizzato dai poeti nelle loro composizioni eccetera). Questo insieme di informazioni, che sono quelle che possediamo per la maggior parte delle parole, vanno a formare le cosiddette definizioni potenziali (che si contrappongono alle definizioni rigorose, quale, ad esempio quella che un ornitologo potrebbe dare dell'usignolo), mentre gli studiosi di semantica (a partire dal filosofo Puttnam che fu il primo ad utilizzare il termine in questo contesto) utilizzano il termine stereotipi per riferirsi ai concetti cui ci riferiamo automaticamente quando pensiamo o utilizziamo una determinata parola.
Mentre una parola si riferisce a un significato che può essere noto o meno ma non possiede valore di veritàgli enunciati lo possiedono (un enunciato, cioè, a differenza di una parola, può essere vero o falso), in quanto possono stabilire relazioni e riferimenti tra parole.

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